Si fa strada nella regione inguinale, area triangolare delimitata: in basso da una linea che si identifica con il legamento inguinale, medialmente dal margine laterale del Muscolo retto dell’addome e da una terza linea ideale che congiunge la spina iliaca anteriore superiore al margine del muscolo retto.
Questa area è percorsa dal canale inguinale (costituito da un orifizio interno, dal canale vero e proprio e da un orifizio esterno) che nel maschio è attraversato dal funicolo spermatico e nella donna dal legamento rotondo dell’utero.
L’ernia nel suo percorso segue il canale inguinale impegnandone prima l’orifizio interno, poi progressivamente tutto il resto fino a sporgere fuori dall’orifizio esterno. Nel suo progredire viene a contatto con il funicolo spermatico infiltrandosi tra gli elementi che lo compongono e con i quali contrae aderenze lasse. Una volta superato l’orifizio esterno il sacco erniario occupa nel maschio la borsa scrotale, nella donna la regione delle grandi labbra. Rispetto a questo percorso si distinguono vari quadri clinici:
Punta d’ernia: corrispondente all’impegno iniziale dell’ernia nell’orifizio interno, non è visibile né apprezzabile.
Ernia interstiziale: quando il sacco e quindi l’ernia hanno invaso il canale inguinale. Non è visibile ma apprezzabile.
Ernia inguino-scrotale: rappresenta la forma più avanzata ed evidente. L’ernia infatti, inizialmente piccola (il termine greco da cui deriva: ἔρνος,-ους significa ‘germoglio’, ‘bocciolo’), ha la caratteristica di aumentare di volume col tempo occupando progressivamente lo scroto.
Nelle fasi iniziali l’ernia, anche se non visibile, può essere svelata ricorrendo ad una manovra particolare che consiste nell’introduzione, da parte dell’esaminatore, del dito indice nello scroto del paziente a contatto con l’ orifizio inguinale esterno. Il paziente viene invitato quindi ad uno sforzo, un colpo di tosse. Ciò determina un aumento della pressione endo-addominale che spinge i visceri verso la porta erniaria e quindi verso il canale inguinale. L’ernia lo percorre e, anche se per un attimo, sporge dall’orifizio esterno venendo a contatto con il polpastrello dell’esaminatore. Una forma particolare di ernia inguinale è l’Ernia congenita. Si manifesta abitualmente nella prima infanzia, ma può farlo anche più tardi, con una patogenesi diversa. Il sacco infatti, in queste ernie, non si forma progressivamente con il meccanismo già descritto a proposito della patologia dell’adulto, ma è presente già alla nascita per mancata obliterazione del dotto peritoneo vaginale. Quest’ultimo è un condotto, presente nella fase fetale, che serve alla migrazione del testicolo dalla sua posizione originaria vicino al rene verso il basso, nello scroto, e che, di norma, alla nascita va incontro a chiusura.
La diagnosi di ernia inguinale è agevole nelle forme conclamate, difficile in quelle iniziali, impossibile, almeno clinicamente, agli esordi. Nelle forme scrotali si impone la diagnosi differenziale con alcune patologie a carico del testicolo: varicocele, idrocele, tumori. La terapia dell’ernia inguinale si divide in 2: terapia di prevenzione, che consiste nel modificare le abitudini scorrette del paziente, eliminando sigarette, alcool, migliorando la dieta alimentare e seguendo determinati esercizi ginnici. Viceversa, nelle forme più avanzate, quando l’ernia è di dimensioni superiori ad un uovo, si ricorre all’intervento chirurgico. L’ematoma è relativamente frequente. Una complicanza rara è l’ischemia e atrofia del testicolo, quando c’è una lesione dell’arteria spermatica funicolare e mancano circoli supplettivi.
L’ernia inguinale è la patologia chirurgica più frequente al mondo. Tutti gli interventi di ernia presso la nostra Day Surgery prevedono l’utilizzo dell’innovativa protesi autofissante e semi riassorbente “Progrip”. Tale protesi mette al riparo dai rischi di recidiva e dolore cronico. Siamo centro di formazione europeo per chirurghi che intendono apprendere la tecnica.